Katarte / Il taumaturgo esoterico del disegno erotico: Alessandro Scacchia

Evento artistico annuale della Holy Cult Corporation, brand culturale che produce, distribuisce e promuove artisti e opere di elevata qualità tecnica e contenutistica

Il taumaturgo esoterico del disegno erotico: Alessandro Scacchia

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Room 76 di San Benedetto Del Tronto (AP)

domenica 23 dicembre 2018

Mostra personale di Alessandro Scacchia: saranno esposte le illustrazioni e le fine arts dell’artista incentrate sulla figura della donna e sull’erotismo che esprime nel suo naturale vivere e manifestarsi, una sensualità a volte occulta e a volte ostentatata con irruenza femminea. L’evento è organizzato dall’associazione culturale U.F.O. (Unidentified Female Organization) e da Luca Torzolini, direttore della galleria Holy Expo, che aprirà il vernissage e farà dono al pubblico di speciali interventi poetici dedicati alla fellatio e al cunnilingus. L’atmosfera musicale della serata sarà avvalorata dal DJ set di Erika De Felice.

Alessandro Scacchia: illustratore, fumettista, studioso del misticismo e della magia

Alessandro Scacchia nasce a San Benedetto del Tronto nel 1978. Inizia poco più che ventenne a disegnare per case editrici tra Europa e USA. In Italia esordisce con Coniglio Editore, pubblica su Lanciostory/Skorpio e realizza un albo della serie L’Insonne. Dal 2006 decide di concentrarsi sull’espressione erotica del fumetto, lavora per note riviste del settore tra cui Penthouse Magazine. Vengono scritte pagine di articoli a lui dedicati su periodici come Panorama in Italia, le sue opere recensite su Skin Two nel Regno Unito, FHM in Francia, Asahi Shimbun in Giappone. Collabora per un breve periodo con Frigidaire, la rivista che diede gli esordi tra gli altri ad Andrea Pazienza. Nel 2011 realizza la sua prima graphic novel Mona Agent X prodotta in Francia, che viene successivamente tradotta in Italia e nord America. Alcune sue opere sono state esposte da importanti gallerie all’estero e vendute all’asta in luoghi di culto dell’erotismo come il Crazy Horse di Parigi. Nel 2016 è tra gli autori che hanno riportato in scena la storica Valentina di Guido Crepax, per la prima volta dopo il suo creatore.

L’evento: il misticismo neo-simbolico di Alessandro Scacchia a San Benedetto per il Cult Day 2018

Il Cult Day 2018, uno degli eventi più controversi nell’ambito dell’arte italiana, si svolgerà domenica 23 dicembre 2018 presso il Room 76 di San Benedetto Del Tronto (AP). Luca Torzolini insieme all’associazione culturale U.F.O. (Unidentified Female Organization) presenteranno una serie di performance nei più disparati campi artistici in un ambiente valorizzato dall’esposizione personale dell’illustratore e fumettista Alessandro Scacchia.
La mostra, incentrata sull’illustrazione erotica, darà il via al progetto “L’orgasmo finanzia l’arte”: acquistando un sex toy ogni ragazza avrà diritto ad essere disegnata dal fumettista. I proventi saranno quindi devoluti per la realizzazione delle opere d’arte prodotte e distribuite dalla Holy Cult, tra cui la graphic novel JAY-NA di Ulderico Fioretti, fumetto intercontinentale che sarà autografato con dedica dall’autore presente durante la serata.
Luca Torzolini, direttore della galleria Holy Expo, arricchirà la serata con interventi poetici ex abrupto in nome della rinascita dell’eros. Il DJ SET e sarà condotto da Erika De Felice.
Volutamente disorganizzati e nell’ebrezza creativa del carpe diem, altri artisti si muoveranno silenziosamente nelle trame voluttuose della serata. Flavio Sciolè, artista e performer sarà compresente alla propria assenza, con la sua famosissima antiperformance.

Durante la serata si svolgerà una competizione in costume: ogni cocktail darà accesso alla Red Room, dove sarà possibile indossare uno fra gli elementi scenografici e gli accessori che serviranno alla creazione dello scatto che concorrerà sui social; la vincitrice avrà diritto ad un premio a sorpresa consegnato da Ignazio Golia Errante, il santo gigolò. Sarai tu il sex symbol della serata?

Il rapporto con il fumetto e la ricerca di una visione etica ed estetica in contrasto con il mainstream

“Ho iniziato da adolescente come tanti della mia generazione leggendo fumetti di supereroi. Ne rimasi affascinato. Con il passare degli anni però vedevo quei personaggi che per motivi commerciali, e non solo, apparivano sempre più omologati in una gabbia che li rendeva innaturali, ovvero venivano lentamente privati tra le altre cose di una sfera sessuale, o per meglio dire ‘sensuale’. Mi sono avvicinato così al fumetto erotico, specialmente quello prodotto tra gli anni ’60 e ’80, notavo che in molti casi mostravano anche una maggiore profondità rispetto a quelli più recenti, sia nei contenuti che nell’eleganza grafica. Mi limito a citare alcuni tra gli autori italiani più grandi come Crepax, Magnus, Manara, Pazienza, Liberatore…ma la lista sarebbe lunga. Un fascino particolare ha avuto per me anche il fumetto giapponese, sempre permeato da una sensualità intensa qualunque fosse il genere trattato. Sensualità sotto un certo aspetto spirituale, qualcosa che l’occidente fa spesso fatica ad esprimere. Ho cercato di assorbire tutto questo, senza mai rinunciare ad una raffigurazione grafica personale e vicina alle mie radici tradizionali. È una ricerca estetica che per quanto mi riguarda non può fare a meno di essere rappresentata attraverso la figura femminile. La bellezza è femminile, ovunque la si osservi: la natura stessa che ci circonda così vicina alla perfezione è femminile nell’archetipo, pertanto non può essere omessa né censurata. Al contrario, dovrebbe essere esaltata. La mia ricerca quindi potrebbe nascere con molta probabilità da un’esigenza di desiderare l’irraggiungibile. La bellezza perfetta è in questo senso irraggiungibile al punto che sfugge costantemente e un umile disegnatore non può mai concedersi riposo.”

L’ispirazione creativa: l’influenza del simbolismo e delle filosofie antiche

“La realtà esterna è come uno specchio che ci permette di trovare nel confronto un riflesso di noi stessi. Penso che tutto sia già presente all’interno di noi da sempre e che non ci sia nulla da creare. Citando Kenneth Grant, uno scrittore non conosciuto a tutti ma per il quale mantengo una particolare attenzione: “La pittura, il poema, la canzone – qualunque sia il mezzo usato per esprimere la verità più segreta – non è la creazione in senso stretto ma il riflesso di un movimento fuori dal tempo e dallo spazio, dai quali essa, alla fine, trascende.” Si tratta di esplorare la propria incoscienza e nell’abbandono acquisire consapevolezza. Ho studiato e continuo tuttora a studiare le filosofie delle civiltà antiche ed i miti. Lo studio e l’analisi del simbolo, che nella sua sintesi grafica primitiva è in grado di comunicare ogni concetto o emozione. Nell’ambito delle arti visive mi interessano i movimenti artistici dei secoli scorsi, fino agli esponenti del Surrealismo e del Dadaismo. Forse loro gli ultimi che si salvarono dagli ingranaggi della modernità e dai progressi (regressi) del mondo consumistico attuale. Riuscivano a donare alle opere una spinta metafisica, senza la quale un artista, per quanto abile, assomiglierebbe ad un potente motore che gira a vuoto.”