Katarte / Freedom as Form. Una mostra collettiva di street artists

BR1. Welcome big babol. Poster sul cartellone, Torino 2012 - courtesy of the artist

BR1. Welcome big babol. Poster sul cartellone, Torino 2012 - courtesy of the artist

Freedom as Form. Una mostra collettiva di street artists

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Galleria Wunderkammern, Milano

Dal 29 giugno al 10 agosto 2016

Dov’è il confine della nostra libertà individuale e personale? La tua libertà finisce dove dove comincia la mia. Questo è il messaggio che tutti gli artisti in ogni epoca hanno rappresentato nelle loro opere con il proprio linguaggio, creando  spesso interpretazioni e sfide contraddittorie, dando adito a comportamenti inaccettabili in tutto il mondo.

La forma della libertà

“Freedom as Form” mette insieme per la prima volta i lavori di quattro street artists internazionali: gli italiani BR1 e Eron, il portoricano Alexis Diaz e la sudafricana Faith47. L’evento è a cura di Giuseppe Pizzuto con testo critico di Antonella di Lullo.

Filosofi ed intellettuali hanno intavolato interminabili dissertazioni sulla discontinuità della libertà in base al momento storico. L’individuo o il gruppo, quali sono le relazioni tra loro? Uno dei postulati fondamentali per gli uomini è discernere qual’è il punto di non ritorno dei nostri comportamenti “liberi” oltre il quale rischiamo di offendere o ledere il nostro prossimo.

Queste le prospettive che verranno scandagliate dagli artisti che daranno Forma alla Libertà. Confrontiamoci dunque con i lavori della mostra Freedom as Form dove il lessico espressivo degli artisti, caratterizzante e dissimile per ognuno, è il documento di identità della loro libertà creativa.

Freedom as form. Alexis Diaz. Djerba, 2014- courtesy of the artist
Alexis Diaz. Djerba, 2014- courtesy of the artist

BR1 (Locri, 1984) vive e lavora a Torino. L’invasione a cui l’artista da luogo con le sue Performance dello scenario pubblico destinato di solito ai cartelloni pubblicitari, ci offre una veemente provocazione culturale e ci fa meditare sui messaggi promozionali che ci sommergono nel quotidiano. Nel linguaggio artistico di BR1 primeggiano le tematiche del sociale come i flussi migratori e il razzismo, l’emancipazione femminile e la discriminazione di genere. Estemporanei e istintivi, gli interventi di BR1 si candidano come coraggiosi documenti di cambiamento per chi vuole sottrarsi alla contingente massificazione culturale.

Freedom as form. BR1. Delphine and her new dress, 2016 - courtesy of the artist
BR1. Delphine and her new dress, 2016 – courtesy of the artist

Alexis Diaz (Porto Rico, 1982) vive e lavora in Florida. Il suo inizio si ispira alle opere di Keith Haring ma dopo ha lasciato gli spray per cominciare a dipingere per strada con inchiostri e pennelli. Oltre ai numerosi murales lasciati sui muri della sua città natale, Alexis Diaz propone un’estetica raffinata e meticolosa che viene rappresentata in un modo completamente spumeggiante. La sua Street art spicca fra tutti gli altri, sia per il suo caratteristico stile neo-romantico sia per la sua inesauribile verve creativa. Nel progetto Djerbahood ha evidenziato la fusione tra la Street Art e la cultura antica.

Eron (Rimini, 1973) è tra i principali esponenti della scena italiana dell’aerosol art e del writing ed è conosciuto sia all’estero che in Italia. Padrone di una tecnica pittorica personalissima, l’artista plasma le sue opere per mezzo di una tenue velatura creando uno scenario evocativo di potente effetto armonico con diramazioni che sfumano nel sociale.
Eron ha esposto in prestigiose istituzioni tra le quali Palazzo delle Esposizioni a Roma, la Biennale di Venezia e il Chelsea Art Museum di New York.

Faith47 (Città del Capo, Sudafrica, 1979) utilizza strumenti diversi, tra cui la grafite, spray, pittura ad olio, inchiostro, fotografia e collage. Solitamente dipinge su oggetti scartati, dando la sensazione di un immaginario che porta alla spiritualità e alla natura in ambienti urbani. A volte il mix tra l’iconografia religiosa e gli elementi comuni del vivere quotidiano sembra un’interpretazione quasi sacramentale, come la lotta apertamente politica di molti sudafricani contro l’ingiustizia, la povertà, e la disuguaglianza  del Sud Africa.

Cultural Partners: Instituto Cervantes di Milano, Consolato Generale del Sudafrica Milano, IED – Istituto Europeo di Design. Media Partners: Widewalls, Zero
Technical Partners: Casale del Giglio, different.photography, Graffitishop

Ingresso libero
Orari di apertura: dal martedì al sabato dalle 11 alle 19

Link: www.wunderkammern.net

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