Katarte / “From street to art”. I Graffitisti italiani nella Grande Mela

DEM, Perugia, 2012

“From street to art”. I Graffitisti italiani nella Grande Mela

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Istituo italiano di cultura, New York

fino al 20 agosto 2014

[box type=”shadow” ]Dieci artisti contemporanei, tutti rigorosamente Made in Italy, presenti per la prima volta nella Grande Mela, ospitati dall’Istituto Italiano di Cultura di New York. La mostra presenta i giovani graffitisti che hanno indicato il nuovo scenario artistico italiano di strada nel corso degli ultimi vent’anni. [/box]

L’espansione di una nuova generazione di artisti che condividono una risoluta presenza urbana è lo scopo di questo evento, nel tentativo di sancire un dialogo con altre avanguardie artistiche. Seguendo i modelli di New York del 1970, questi giovani writers ispirano il concepimento di una nuova cultura urbana, seducendo l’universo dell’arte attraverso l’enunciazione di un rigenerato rapporto con l’ambiente sociale, presentando opere che dimostrano con competenza visioni creative marcatamente personali.

Br1, illustrazione su manifesti pubblicitari
Br1, illustrazione su manifesti pubblicitari

Agostino Iacurci, Aris, BR1, Cyop & Kaf, Dem, Eron, Hitnes, Sten & Lex, Ufo5, 2501. Questi gli artisti selezionati che, pur incrociando strade di condivisione nel loro ravvicinamento allo spazio di lavoro e nel rapporto con la città, hanno modi difformi di estrinsecarsi e discrepanze fondamentali nelle forme. Manifestano una grande maestria nei loro interventi all’aperto, ma si esprimono con padronanza e maturità anche in ambienti circoscritti. Questa mostra si propone di esplorare una generazione di artisti che stanno appena dando la stura a un abbozzo del futuro dell’arte in Italia e nel mondo.

Dem, disegno su carta
Dem, disegno su carta

Questa prima ondata di Graffitisti è un modello di questo fenomeno che, pur parlando una lingua a volte poco relazionata alle masse, ci sollecita a prendere consapevolezza di una forte e indipendente propulsione creativa, che ha portato alcuni di questi artisti a presentare il loro lavoro all’interno di schemi formali più comprensibili.

Così Simone Pallotta – curatore di Arte Pubblica e Urbana – fa il punto della situazione nel testo critico:  “Arriviamo ad oggi, qui e ora. Dall’istinto espressivo primordiale dei graffiti, privi di necessità e volontà artistica ma ricchi di espressività interiore, siamo giunti ad una generazione che crede nei suoi mezzi perché ha voluto e ha saputo attraversare nuovamente tutti gli stadi del pensiero creativo. Siamo di fronte a uomini che hanno razionalizzato l’urgenza espressiva delle origini a favore di una propria visione dell’arte, fino a concretizzare la loro posizione che pretende di essere unica e profondamente autoriale. Siamo di fronte ad artisti che devono essere chiamati tali perché non c’è più bisogno del contesto di partenza per connotarli, non c’è più solamente la strada ad accoglierli ma il mondo intero. Nessuno parli di street art ma di artisti che amano la strada, luogo di nuove e più profonde emozioni”.

Gli artisti

Agostino Iacurci, nato a Foggia nel 1986, vive e lavora tra Norimberga e Roma dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti. E’ considerato uno degli esponenti più rappresentativi dell’arte pubblica italiana. Le sue opere raccontano le contraddizioni dell’esistenza umana con ironia e intelligenza, attraverso uno stile sintetico e con tonalità accese.  Uno stile ricco di fantasia e umorismo, ma le forme che realizza si fondono in personaggi cupi che sembrano esprimere una senso di disillusione e presagio, a volte. Iacurci si esprime anche in scala ridotta nei suoi disegni e incisioni, opere che vantano un approccio più espressivo nei confronti dei suoi estimatori.

Sito personale: agostinoiacurci.com

Aris Inizia la sua attività nel ’93 dipingendo su treni e spazi murali. Aris ha evoluto a lungo il lettering per approdare alla figura e cercare un ulteriore superamento nella direzione di una “quasi” astrazione. Si dedica spesso alla rivitalizzazione e rigenerazione del landscape urbano e peri-urbano e lo fa con l’uso della tempera muraria, che ha una forte valenza simbolica, le immagini che abitano queste nuove superfici sono create con la stessa sostanza che di solito si usa per ricoprirle. Ambientazioni lunari e mondi dimenticati sono i temi preferiti delle sue opere.  Il viaggio e la necessità di esplorare lo hanno portato a lavorare in varie nazioni (Spagna, Germania, Polonia, Russia, ecc).

BR1 è nato a Locri, in provincia di Reggio Calabria nel 1984. La sua ricerca indaga su  l’analisi sociale e civile concentrandosi principalmente sulla dignità delle donne e degli immigrati provenienti da Africa e Medio Oriente. Gli ideali che sono spesso rifiutati nelle varie identità culturali della tradizione, costumi e problemi sociali. Il suo interesse per questi problemi può essere visto in forma di manifesti di grandi dimensioni che svolgono il ruolo di cassa di risonanza, protesta o una pedagogia. Egli costruisce le sue immagini attraverso paradossi dove dirige l’osservatore a confrontarsi con argomenti possibilmente scomodi come la sessualità, la subordinazione di genere, e la guerra.

© Photo Jaime Rojo

Sito personale: br1art.blogspot.it

Cyop&Kaf sono i writer napoletani che con i loro graffiti colorano i vicoli della città, i muri del centro antico e della periferia, quella zona ex industriale e quella degli scatoloni di cemento che sono alveari abitativi. Lo sguardo di chi va in giro per Napoli scorre sulle loro opere. Ma nessuno li conosce. Cyop e Kaf sono forse una coppia, forse uno solo, forse un collettivo dal numero indefinito e flessibile. Nessuno lo sa con certezza. Il mistero dell’identità di C&K dura da sempre.  Sono il clima culturale della città, le atmosfere, il degrado, l’ambiguità della notte e dei suoi abitanti che costituiscono il sostrato dove “forme mostruose come quelle che tracciamo sui muri possono prendere vita”.

Facebook: facebook.com/cyopkaf

Dem, ovvero Marco Barbieri nasce a Codogno nel 1978, come un moderno alchimista, crea personaggi di grandi dimensioni, solitamente alti 5 metri o più, mixando esseri umani, animali, figure mitologiche e ultimamente anche piante e fiori. Inizia nel 1990 a dipingere sui muri facendo graffiti ma fin da piccolo ha sempre disegnato animali, spesso creando degli ibridi di fantasia. Verso il 2001 ha pensato di riprodurre questi esseri che solitamente disegnava solo su carta, su posti abbandonati, cascine e facciate di fabbriche deserte, scelte come sfondo ideale per i suoi lavori. Multiforme ed ironico, le sue opere spaziano dal wall-painting, all’illustrazione, all’installazione.

© Photo Jaime Rojo

Sito personale: demdemonio.org

Eron. Avvicinatosi alla fine degli anni Ottanta allo street-writing e allo spray painting, già negli anni Novanta Eron è stato eletto dalla rivista specializzata AL Magazine miglior street artist italiano. Presente in musei nazionali e internazionali, le sue opere sono sempre ideate a partire dal contesto specifico di realizzazione: quelle sui muri urbani trattano spesso tematiche sociali, quelle create in studio approfondiscono la ricerca figurativa. La ricerca pittorica di Eron si basa sullo studio del pensiero, come luogo dove avviene il completamento dell’opera figurativa che l’osservatore, soggettivamente, percepisce, filtra e concretizza in base all’insieme di sensazioni e memorie personali.

Sito personale: eron.it

Hitnes. Nasce a Roma e si laurea nel 2005 all’Istituto Europeo di Design. Dal 2003 lavora come illustratore per giornali satirici, come storyboarder e scenografo a Cinecittà e come grafico per numerosi committenti. Nel 2005 si trasferisce in Australia per diversi mesi dove continua la sua attività di illustratore e dove si avvicina al mondo dei pescatori in Tasmania. Torna dunque in Italia e ricomincia con il bagaglio acquisito l’attività di muralista lavorando su commissioni private e pubbliche in Italia e all’estero. Svariate le sue “personali”: a Pisa nel 2004, a Schio nel 2005, ad Adelaide S.A. nel 2005, a Viterbo nel 2006, ancora a Schio nel 2006.

Sito personale: hitnes.org

Sten e Lex, entrambi del 1982, iniziano a realizzare stencil in strada, a Roma, tra il 2000 e il 2001, da allora, i loro lavori sono diventati parte del paesaggio urbano di altre città come Londra, Parigi, Barcellona, New York. Nel 2001, in Italia, la tecnica dello stencil, come espressione artistica, era poco utilizzata in strada, per questo motivo Sten e Lex sono considerati, nell’ambito della Street Art, tra i primi diffusori dello “Stencil Graffi” in Italia.

Sito personale: stenlex.net

Ufo5 Diviso tra Novara e Milano, Ufo5 è un artista che, nonostante la giovane età, si è già affermato da qualche anno nella scena della public e street-art internazionale, ma non solo… Street artist, grafico, illustratore e scenografo, in breve tempo Ufo5 ha elaborato un personalissimo stile espressivo, costellato di simboli e segni, codici magici ed alchemici, enigmi e labirinti che prendono vita sotto forma di tele, papercut ed installazioni di ogni sorta. Tratto nudo e crudo, bianco e nero come cromia prediletta, l’artista dipinge vizi e virtù della società contemporanea in un groviglio di significanti grafici, più o meno criptati.

Sito personale: capobiancomatteo.blogspot.it

2501. Jacopo Ceccarelli nasce a Milano nel gennaio del 1981. Inizia a dipingere a 14 anni da autodidatta e porta avanti la sua passione sui muri della sua città, Milano. A 20 anni si trasferisce a S. paolo del Brasile per un anno dove lavora come impaginatore e collabora con alcune ONG per insegnare a dipingere ai bambini delle “favelas”. Qui viene a contatto con la scuola di graffitismo sud americana e il suo approccio alla pittura cambia completamente. Prima con lo pseudonimo di robot inc e poi come 2501 inizia un percorso nuovo che integra pittura muraria e su tela, scultura e video.

Sito personale: 2501.org.uk

 

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