Katarte / Fuoco nero. L’arte attorno e dopo Alberto Burri: materia e struttura

Alberto Burri fotografato da Aurelio Amendola mentre realizza Cellotex. Citta` di Castello, 1976

Fuoco nero. L’arte attorno e dopo Alberto Burri: materia e struttura

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Salone delle Scuderie, Palazzo della Pilotta – Parma

dal 21 dicembre 2014 al 29 marzo 2015

[box type=”shadow” ]Che cosa resta oggi nella memoria dell’arte, del grande creatore umbro scomparso? Cosa è vivo? Questo il dubbio amletico. Un Burri immortalato in una storica sequenza fotografica di Aurelio Amendola, mentre crea una delle sue “Cellotex“, torna prepotentemente a una vibrante ribalta in questo evento che illustra un’eccezionale condensato di storia dell’arte moderna. [/box]

Arte moderna reinterpretata attraverso gli occhi e il lavoro di altri artisti come Bruno Ceccobelli e Nunzio, Mimmo Paladino, Luca Pignatelli, Marcello Jori, Alberto Ghinzani, Pino Pinelli e Giuseppe Maraniello, Giuseppe Spagnulo, Emilio Isgrò, Attilio Forgioli, Mario Raciti, Medhat Shafik, Franco Guerzoni, Luiso Sturla, Renato Boero, Raimondo Sirotti, Davide Benati, Concetto Pozzati, Enzo Esposito, Gianluigi Colin, William Xerra. E ancora Tavernari, Louise Nevelson, Antoni Tàpies, Brigitte Niedermair, Domenico Spinosa, Nino Migliore, Mimmo Jodice.

Alberto Burri. Grande nero cellotex M2, 1975, cellotex e acrilico su tela
Alberto Burri. Grande nero cellotex M2, 1975, cellotex e acrilico su tela

Questi i molti nomi che celebrano il centenario dalla nascita di Alberto Burri (1915 – 1995), che hanno vissuto la sua influenza e il suo linguaggio prima e dopo la sua scomparsa. La ricerca sulla materia e l’articolazione delle strutture, cardini della straordinaria esperienza artistica del maestro umbro, si sviluppano in due interessanti ricerche parallele che la mostra, a cura di Arturo Carlo Quintavalle, celebra con 172 opere tra dipinti, fotografie e opere grafiche realizzate da artisti viventi o messe a disposizione generosamente dai loro eredi e collezionisti.

E’ tutto un librarsi attorno al suo cosmo: i Cellotex di deciso intento industriale, i profondi Neri in una crescente e difforme cromia, i Cretti come ragnatele incrinate, le Muffe dalle policrome e intense macchie di umido, le Combustioni infiammate o carbonizzate, i Sacchi squarciati e rattoppati, i Ferri con nodose saldature, i Legni e…fuoco…fuoco all’infinito. Questo è il mondo di Alberto Burri (1915-1995), un geniale artista che nella ricerca del travagliato fascino della forma e della intrinseca trasformazione della materia ha impegnato tutta la vita.

La mostra “Fuoco nero: materia e struttura attorno e dopo Burri“ ci permette di rivivere il panorama culturale e creativo in cui Burri ha operato: dal Gruppo Origine (1950-1951) con Colla, Ballocco, Guerrini, al Gruppo 1 con Biggi; da Roma con Gastone Novelli e Toti  Scialoja che dialogano con Cy Twombly e con l’Abstract Expressionism americano, a Milano con Lucio Fontana, agli Stati Uniti con Louise Nevelson e Nancy Martin. Catalogo edito da Skira.

Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 18.
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio
Ingresso gratuito
Per informazioni al pubblico: +39 0521 033652

 

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