Katarte / Il morso del “CoBrA”: tra arte e istinto

Asger Jörn. Senza difesa, 1968, (dettaglio)

Asger Jörn. Senza difesa, 1968, (dettaglio)

Il morso del “CoBrA”: tra arte e istinto

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Palazzo Cipolla, Roma

fino al 3 aprile 2016

“After us freedom”. E’ l’urlo di Constant che simboleggia tutta la trascinante carica degli artisti CoBrA, marcando la straordinaria ispirazione europeistica del movimento, che sviluppò un progetto artistico travolgente e rivoluzionario.

Co.Br.A, nato dalle lettere iniziali delle città di Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam, è stato l’ultimo movimento di artisti del Novecento, fondato a Parigi nel 1948 dai belgi Christian Dotremont e Joseph Noiret, dal danese Asger Jorn e dagli olandesi Karel Appel, Constant e Corneille ai quali nel marzo 1949 si unì il belga Pierre Alechinsky. il movimento riunisce innovatori di ideologie discordanti ma con lo stesso obiettivo; l’assoluta libertà espressiva che riesce a fondere un legame creativo tra Nord e Sud Europa.

Centocinquanta opere in mostra rappresentano in una esuberante retrospettiva il summa della spregiudicatezza, della libertà, della forza, della sferzante veemenza dei cromatismi e della forma artistica istintiva tipica del movimento CoBrA e della sua seducente prepotenza.

Sulle macerie di un’Europa deturpata dalla schizofrenia bellica, prorompe una fresca cascata di una trascinante energia creativa con un avanguardistico progetto di arte e cultura che investe il vecchio continente. I curatori Damiano Femfert e Francesco Poli, gestiscono uno spazio come una “personale” per ognuno dei fondatori del gruppo per poi dedicare uno scanning per specifiche nazioni, in una auspicabile Unione Europea dell’Arte.

Come diceva Dotremont, “essi costruiscono una immaginaria ferrovia che imbastisce l’Europa sognando tra Copenaghen, Parigi e le altre grandi metropoli”; “la macchia di colore è come un grido sulla mano del pittore come un grido della materia “. Pennellate corpose, sovrabbondanti, violente, con aggettanti stesure di colore brillante sono il linguaggio di questa libera manifestazione pittorica. L’espressionismo, il surrealismo, Dada, Klee e Dubuffet sono i capiscuola di questo potente sussulto di vitalità e di sfolgorante energia cromatica.

Molti i capolavori provenienti da grandi musei internazionali tra i quali spiccano Begging Children di Karel Appel, con le drammatiche  figure di bimbi smagriti e sfigurati, La Ville di Corneille, Eine Cobra-Gruppe di Asger Jorn e La grande sinfonia solare di Corneille. Nel suo testo in catalogo così esordisce il Presidente della Fondazione Roma Emanuele“Un morso di vita, quello di CoBrA, che destò l’Europa dal letargo culturale in cui l’aveva tristemente relegata la guerra, creando i presupposti di un’arte libera, ansiosa di elaborare nuove teorie estetiche e critiche, capace di fare “tendenza ancora oggi”.

Dipinti, sculture, lavori su carta, pubblicazioni, foto e filmati presentano il movimento; animali e figure utopistiche del folclore nordico scandiscono le tele di questi pittori arrabbiati che non smarriscono del tutto la familiarità con la figurazione, scostandosi dall’Informale americano, a cui il Co.Br.A viene erroneamente paragonato.

La grafica

Per l’immediatezza del lessico primitivo degli artisti, il repertorio privilegiato da CoBrA era il disegno con il tempestivo gesto naif, l’effervescenza e l’elegante agilità, l’ampiezza spirituale più profonda, tutte amalgamate con gli archetipi visivi più rivoluzionari. Un’intera sezione è dedicata a questo argomento.

La pubblicazione cartacea fa da corollario alle opere d’arte. Per CoBrA le riviste sono un traino di assoluta valenza per l’elaborazione e la comunicazione dei concetti estetici dati alla luce dal movimento. La collana “Bibliothèque Cobra” (1950), è quella di maggior rilievo riunendo una quindicina di piccole monografie dedicate al gruppo.

La ricercata grafica di Christian Dotremont con calligrafie orientali tra scrittura e pittura, Karel Appel in una denuncia sociale incornicia nel rosso bambini stilizzati nel gesto di mendicare. Siamo nel 1948 e ancora c’è odore di ferite ancora aperte. CoBrA dice no alla violenza, denunciando la pazzia della guerra.

Gli artisti

Carl-Henning Pedersen (Copenaghen, 1913-2007); Lubertus J. Van Swanswijk detto Lucebert (Amsterdam, 1924 – Alkmaar, 1994); Asger Jørgensen detto Jorn (Vejrum Jutland, 1914 – Aarhus, 1973); Karl Otto Götz (Aquisgrana, 1914); Christian Dotremont (Tervueren 1922-1979); Guillaume Cornelis Beverloo detto Corneille (Liegi, 1922 – Auvers-sur-Oise, 2010); Constant Nieuwenhuys detto Constant (Amsterdam, 1920 – Utrecht, 2005); Karel Appel (Amsterdam, 1921 – Zurigo, 2006); Pierre Alechinsky (Bruxelles, 1927)

ORARIO: dal martedì alla domenica ore 11.00 > 20.00 (lunedì chiuso). Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

BIGLIETTIi: intero € 12, ridotto € 8

Scuole € 80,00 (max 30 persone, prenotazione obbligatoria, biglietto di mostra escluso). Alle scuole partecipanti è riservato il biglietto speciale di € 5,00 ad alunno.
 
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