Katarte / La surreale fotografia di David LaChapelle: “Dopo il Diluvio”

David LaChapelle. Archangel Michael, (dettaglio)

Archangel Michael, (dettaglio)

La surreale fotografia di David LaChapelle: “Dopo il Diluvio”

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Palazzo delle Esposizioni, Roma

fino al 13 settembre 2015

[box type=”shadow” ]Arte e fotografia a profusione in una delle più ampie retrospettive mai dedicate al fotografo e artista americano David La Chapelle (1963) “David LaChapelle, After the Deluge”Dopo il diluvio. Determinante per la sua elaborazione creativa è il 2006, anno in cui firma l’imponente serie “The Deluge”, ispirata all’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina.[/box]

Carpire lo scatto mordi e fuggi o aspettare trepidante con la macchina fotografica al collo in attesa di immortalare in esclusiva uno scoop che sconvolgerà la nostra vita; il reporter che vive di gossip per palati compiacenti. No ! Non è lui; al contrario, lui è un vulcano in perenne eruzione ma dove passa lui cresce la creatività. Questo è David  LaChapelle.

Dopo il diluvio

Un mondo lontano dalla sua fotografia di moda e remake sgargianti di famose opere d’arte. Paesaggi industriali, raffinerie e centrali nucleari, stazioni di servizio ricercate, pompe di benzina in stile Edward Hopper  sono il centro dell’ ultima fatica di LaChapelle. Egli controbatte simboli di prosperità economica ritraendo disastri internazionali occorsi negli ultimi anni: la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico (2010) e la catastrofe di Fukushima (2012). Nella serie Land Scape raffigura “The american dream” come un  incubo tropicale che incombe.

La retrospettiva, che inizia con i lavori degli anni Novanta, presenta oltre 150 opere, di cui alcune inedite e in formato gigante, ed ha come focus la produzione che La Chapelle ha elaborato dopo il 2006. Sfrontato, innovativo, spumeggiante, questo è lo stile dell’artista statunitense valutato tra i fotografi più talentuosi di sempre. Sbocciò sotto l’ala magnetica di Andy Warhol, il re della Pop Art, il quale gli diede fiducia commissionandogli per primo un lavoro per Interview Magazine.

La frequentazione e il tirocinio con Warhol, assieme al talento innato e la sua decisa personalità gli spalancarono tutte le porte. In breve tempo David riuscì a scalare tutte le vette dello star system hollywoodiano diventando anch’egli una star, come quelle famose che posavano per lui.

La sua tecnica di disporre i personaggi con esuberanza e concentrazione ossessionante, la selezione dei temi da trattare, LaChapelle non vive il “carpe diem”, ma lo organizza dopo averlo ideato, magari fermando la folgorazione con una rapida bozza in acquerello. Costruisce un set già ben vivo ed originale in mente, per fotografare l’impossibile.
Sgargianti cromatismi ne documentano lo scandagliare asfissiante della sensualità, il martellante conflitto col mondo che sprizza opulenza.

Prima del diluvio

Un Michelangelo Pop contemporaneo, impulsivo ed eccitabile nello scatto e nel partorire scene surrealiste, con occhio costantemente interessato alla moda, ma non per questo “fotografo di moda”. Fastoso ed erudito, il suo stile  ha reinterpretato e sovvertito la fotografia artistica odierna. Dopo l’immane fatica del mastodontico “The Deluge”, LaChapelle imboccherà nuove avventure estetiche col suo occhio magico evolvendo verso rappresentazioni astratte.

Con il consumismo ossessionante mixato con partiture kitsch e con una creatività enciclopedica, LaChapelle sorvola dalla fotografia alla regia. Elegante e impegnato regista, ha realizzaro anche video musicali per giganti dello spettacolo come Elton John, Jennifer Lopez, Amy Winehouse.

L’esposizione ospiterà anche una rassegna di filmati di backstage che illustrano il complesso processo di realizzazione dei set fotografici di LaChapelle. Saranno presentati anche alcuni tra i video musicali più significativi dell’autore: “Rize” girato nei ghetti di Los Angeles e premiato al Sundance Film Festival, e la strabiliante danza di magnifico Sergei Polunin sulla colonna sonora “Take me to church”, uno dei video più visualizzati del web.

Per permettere al pubblico di conoscere le “origini” del lavoro di LaChapelle degli anni precedenti a “The Deluge”, verranno esposte anche delle opere tra le più conosciute e amate dal pubblico, quelle che lo hanno reso famoso, prodotte nel decennio a cavallo tra il 1995 e il 2005. Ritratti di icone del mondo della musica, della moda e del cinema, remake di famosi capolavori della storia dell’arte e del cinema.

L’esposizione è curata da Gianni Mercurio
Prodotta da Azienda Speciale Palaexpo, Madeinart and David LaChapelle Studio
Photos Chromogenic Print. Credits: © David LaChapelle
Biglietto: intero : € 12.50; ridotto e giovani fino a 26 anni: € 10.00
www.palazzoesposizioni.it

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