Katarte / Le profonde ferite nei Cretti di Burri

AlAlberto Burri. Grande Cretto nero, 1977. Centre Pompidou, Parigi

Grande Cretto nero, 1977. Centre Pompidou, Parigi

Le profonde ferite nei Cretti di Burri

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Museo Riso, Palermo

dal 25 luglio al 15 settembre 2015

[box type=”shadow” ]Alberto Burri, insieme a Lucio Fontana, è uno degli artisti che più di altri ha contribuito all’evoluzione nel mondo dell’arte internazionale della seconda metà del XX secolo. [/box]

Per le Celebrazioni del Centenario della nascita del grande maestro umbro, Palermo apre le porte del Museo Regionale di Riso con un evento eccezionale “Burri e i Cretti”; in contemporanea si avvierà il restauro dei lavori del “Grande Cretto di Gibellina” colossale opera in cemento che Alberto Burri (1915-1995) mise in opera nel comune del trapanese devastato dal terremoto nel 1968. La Regione Sicilia e il Comune di Gibellina – in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri – hanno deciso di portare a compimento la grandiosa opera ambientale, una delle più monumentali ma anche simboliche opere di “Land Art”.

Il Cretto di Gibellina

E’ da ammirare l’impegno che l’artista di Città di Castello ha profuso su tale fenomenale struttura, scatenando turbamenti attraverso piani che evocano le ferite dell’arida terra argillosa. Con il Grande Cretto di cemento bianco Burri avvolse le rovine del comune siciliano plasmando il vuoto e gli scheletri delle case come un lenzuolo funebre avvolge le forme del corpo, ricalcando le viuzze e le piazze della vecchia Gibellina, ibernandone in eterno la memoria.

Alberto Burri. Cretto di Gibellina
Grande Cretto di Gibellina

I Cretti di Burri

Versatile, globale, multiforme è il solo modo per aggettivare le strabilianti opere che si librano dalla pittura alla scultura alla scenografia, dove Burri scruta meticolosamente l’essenza della materia e il suo impasto con i fenomeni della natura. L’evento espositivo, a cura del professor Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri,  sviscera uno dei fondamentali momenti creativi della produzione dell’artista umbro attraverso prestigiose opere, disegni, foto e progetti.

Burri iniziò dagli anni Settanta a sperimentare colle viniliche con composti di caolino, zinco e pigmenti colorati, lasciandoli poi essiccare al sole su strutture di varie misure. La superficie disidratata dell’impasto monocromatico lentamente crepava, scoprendo gradualmente le ferite dell’amalgama assoggettato ai mutevoli fenomeni atmosferici; l’esito di questo travagliato percorso era una un groviglio di tortuose fenditure tratteggiate come grandi tessere di un gigantesco mosaico.


Lo stesso Burri, dopo la fase di essiccamento, ricopriva con ulteriori strati di colla vinilica l’opera, salvaguardandola dal deperimento nel tempo. Dopo i primi tentativi con Cretti di piccole dimensioni, il Maestro architettò opere monumentali di grandi dimensioni, realizzati tra il 1977 e il 1978 per i Musei di Capodimonte e di Los Angeles.

Costo biglietto: intero € 6 , ridotto € 3. Gratuito fino ai 18 anni, persone con più di 65 anni, scolaresche, diversamente abili con accompagnatore, Amici del Museo

 Info: +39 091 587717

E-mail: info@palazzoriso.it

Link: www.palazzoriso.it

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